

Si presta alla doppia utilizzazione foraggio/seme ed è indicata per semine autunnali tardive. È iscritta nel Registro Nazionale delle Sementi Elette di specie agrarie dall'anno 2005.
Utilizzazione e produttività:
Il Trifoglio alessandrino è fondamentalmente una foraggera da sfalcio,
che bene si presta anche al pascolamento. La forma più comune di utilizzazione è quella per il consumo verde, ma può
essere anche affienata, usando le precauzioni solite delle leguminose foraggere. Lo sfalcio deve avvenire quando la pianta
inizia ad emettere i germogli basali, da cui avranno origine gli steli per il taglio successivo.
Il numero dei tagli e la
produzione, oltre che dipendere dalle condizioni pedo-climatiche, sono in funzione della varietà, dell'epoca di semina e
della tecnica di coltivazione, se in asciutto od irriguo. In coltura asciutta con semina autunnale si possono realizzare
2-3 tagli. In coltura irrigua con semina sempre autunnale si possono effettuare 4-5 tagli. Negli impianti ben curati, in
cui è prevista la doppia produzione di foraggio e di seme, viene destinato a questo il secondo taglio. Nella coltura
specializzata per seme la produzione può anche arrivare a 10 q/ha.
- Portamento della pianta (inizio fioritura): eretto
- Altezza stelo principale (inizio fioritura): cm 99
- Forma della fogliolina terminale: ellittica
- Lunghezza della fogliolina terminale: mm 46
- Larghezza della fogliolina terminale: mm 17
- Ramificazioni con infiorescenze: n. 14
- Infiorescenza: sessile
- Lunghezza delle brattee in rapporto al calice: ½
- Colore del vessillo: bianco/crema
- Colore del seme: giallo/violetto
- Classificazione della fioritura: 152 giorni dall'inizio dell'anno

- Pianta annuale con ottima capacità di ricaccio dopo gli sfalci
- Portamento: eretto
- Epoca di fioritura: tardiva
- Attitudine alla produzione foraggera: buona
- Attitudine alla produzione granellare: ottima
- Rapporto foglie/steli: 0.63
- Resa in sostanza secca: 20-23%
- Resistenza al freddo: ottima
